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Il formato PDF

Quando è opportuno usarlo e quando no

In questo articolo parleremo del formato PDF, per molti il santo graal, croce e delizia per le tipografie.

In sintesi


Il formato PDF promette piena portabilità tra i vari sistemi, in realtà il PDF non garantisce assolutamente che un file venga aperto su tutti i computer allo stesso modo creando quindi gravi problemi e talvolta producendo stampe inservibili

Approfondimento

Cosciente che chi ci legge possa pensarla in modo diverso, teniamo come prima cosa a citare una fonte autorevole e sicuramente superpartes ovvero Wikipedia
citando Wikepedia
Il documento PDF non dovrebbe includere informazioni specifiche per software, hardware e sistema operativo usato. Ciò permetterebbe al documento di venire visualizzato e renderizzato nella stessa esatta maniera indipendentemente dalla piattaforma e/o dispositivo utilizzato per leggerlo. Anche questo fatto ha contribuito a farlo diventare un formato standard de facto molto diffuso per la condivisione immediata dei documenti. In realtà il PDF nella sua forma standard è un formato che non può essere considerato compatibile con un processo di conservazione digitale (l'archiviazione digitale dei documenti al fine di eliminare o ridurre l'uso della carta) in quanto non è in grado di garantire la riproducibilità a lungo termine e neanche la conservazione dell’aspetto visivo. Questo aspetto dipende da vari fattori come, ad esempio, il fatto che i file PDF standard non sono necessariamente auto-contenuti, ma possono presentare dipendenze dai font utilizzati o da oggetti esterni al file stesso. Pertanto, se si cerca di visualizzare questi file su sistemi informatici diversi da quelli sui quali sono stati creati, non è garantita la loro riproduzione in maniera coerente, da cui consegue che il loro utilizzo a lungo termine non è pensabile se non associato ad uno standard preciso.

Wikipedia è quindi molto chiara e le perplessità sulla sua compatibilità sono rafforzate dal fatto che le maggiori industrie grafiche che recepiscono file PDF danno indicazioni lunghe e dettagliate su come deve essere creato il file PDF. Anche la nostra azienda accetta il PDF ma lo sconsigliamo vivamente ache agli utenti più esperti a rischio di fare una figura da imbecille, conosciamo perfettamente le potenzialità del PDF ma i rischi derivati dal suo utilizzo non ne giustificano l'uso. Molti non conoscono la differenza reale tra un file vettoriale ed un file bitmap, iniziamo quindi col dire che in realtà il PDF non è un formato vettoriale puro, più che altro è un file di progetto o potremmo chiamarlo anche un formato contenitore. Per file di progetto intendiamo un file adatto ad essere letto da una determinata applicazione, la quale lo elabora e ci restituisce un output. Facciamo un esempio, se usate Word di Microsoft e salvate un file .doc, quando andate a riaprire il vostro file, Word elabora questo ".doc" e vi restituisce a video un risultato, se aprite questo file sempre con Word ma con una versione diversa il risultato potrebbe essere differente, se portate questo file .doc ad un vostro amico che non ha Word probabilmente non riuscirà proprio ad aprirlo... non dovete dare per scontato che tutti i computer abbiano installati gli stessi software. Certo il PDF è ad un livello superiore, è compatibile con tutti i sistemi e la maggior parte delle applicazioni, ma il principio è lo stesso. Il vero problema non si ha quando il file non si apre, il vero problema si ha quando il file si apre in modo errato e nella maggior parte dei casi non c'è modo di accorgersi dell'errore. Se dobbiamo spedire via e-mail dei documenti, useremo il formato PDF in quanto anche nel caso il documento dovesse aprirsi in modo diverso da come noi lo vediamo sul nostro computer, il documento mantiene sempre la sua validità, al contrario se realizziamo un progetto grafico e vogliamo stampare il nostro volantino, vogliamo che venga stampato così come noi lo abbiamo progettato senza alcun cambiamento. L'unico possibile pregio per quando riguarda la stampa online è che il PDF in molti casi risulterà più leggero in termini di megabyte rispetto ad un formato raster o bitmap che dir si voglia (tiff png gif e jpg). Chi vi scrive ha profonda conoscienza del formato PDF non solo per esperienza nel suo utilizzo ma soprattutto perché esperto nel programmare da riga di comando al fine di ottenere un formato pdf. Quando si crea un PDF innanzitutto si imposta un'area di lavoro le cui dimensioni sono indicate in punti, software evoluti tipo Indesign o altri lasciano impostare le dimensioni all'utente in centimetri, millimetri o pollici, ma in realtà in relazione alla risoluzione del documento nel mondo PDF si ragiona sempre in punti. Il vostro foglio PDF è organizzato con un sistema di coppie ordinate (x,y) dove solitamente la coordinata (0,0) si trova in alto a sinistra. Il motore PDF non fa altro che leggere una serie di comandi del tipo $pdf->Rect(10, 116, 190, 6, 'F');che vuol dire vai alla coordinata x=10 e y=116, traccia un rettangolo largo 190 punti e alto 6 punti ed infine (F sta per fill) coloralo con il colore attuale. Fino a quì le possibilità di errore sono irrisorie, quando invece il vostro motore PDF si trova ad elaborare questi comandi $pdf->SetFont('Arial', 'B', '10');$pdf->Text(25,46,"Ciao"); la situazione è più complicata, se sul computer che sta aprendo il PDF manca il font "Arial" il file non si aprirà correttamente. Adesso i più sapienti penseranno che le ultime versioni di PDF permettono di incorporare i font, altri diranno che sono soliti trasformare tutto in curve, la verità è che un progetto grafico comporta dei codici PDF talmente complessi che queste accortezze non bastano. Quando aprite il vostro Illustrator e comunciate a lavorare, quando inserite quella tinta piatta che tanto vi piace o generate quel bellissimo gradiente o riepimento, prima o poi cadrete in fallo, sia che abbiate l'ultimissimo aggiornamento software sia che siate il tipo di utente della serie "squadra che vince non si cambia" e quindi siete fermi alla versione di 10 anni fa, e poi prima o poi tutti si dimenticano di convertire gli oggetti in curve, senza parlare di quella infida spunta "stampa sempre nero in sovrastampa". Quindi, vale la pena rischiare? Se roviniamo un lavoro da 50 Euro possiamo anche soprassedere, ma se gli euro sono 1000? Cosa raccontiamo al cliente finale?

La soluzione


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